mercoledì 23 gennaio 2013

DISSOCIAL NETWORK

Ultimamente i social network mi sembrano veramente poco social.
Oppure, sicuramente sarà così, sono io che sono diventato poco social, e/o forse non lo sono mai stato.
La seconda che ho detto, sicuro!
Quello che noto è che la gente è incazzatissima, ad esempio, su facebook, ogni tanto qualcuno fa i proclami tipo "domani taglierò le amicizie inutili" "....quelli che non dicono niente" "...quelli che non la pensano come me" "....quelli che votano Berlusconi", allora tutti a "cagarsi" sotto, "sarò anche io fra i tagli?" "sarò degno di questa amicizia?" (ma se li ignorate, invece di cancellarli, non è più pulito? come se non esistessero, niente più aggiornamenti (se ce sono mai stati)), oppure quelli che puntualmente provocano di proposito per vedere quanti polli finiscono nella loro solita trappola, oppure quelli che prendono fischi per fiaschi e scoppia la bagarre, le liti grosse, gente che non si saluta più (quando ci sono amici su facebook che non si sono mai cagati "live" oltre che quelli che non si conoscono per niente), famiglie distrutte. Vogliamo parlare poi delle invidie, dei gufaggi selvaggi, delle macumbe online? O di quelli che ti devono aggiungere al Il mio compleanno quando basta inserire la data di nascita per sapere di chi è il compleanno oggi senza scaricare una app per questo, o di quelli che siccome giocano tutto il giorno con le fattorie, i castelli e i poker vogliono che lo fai pure tu! E quelli che arrivano dopo 100 anni che non sai niente di loro e ti chiedono l'amicizia e basta, senza chiederti se magari ti ricordi di loro, se sei proprio tu o almeno come cazzo stai e come cazzo va? E a quelli che ti invitano a degli appuntamenti a Inculandia che rispondiamo? Partecipo, no o sto ancora decidendo? Per certi poi il sig. Zuckerberg dovrebbe mettere il tasto pernacchia di fianco a mi piace! Sono solo alcuni degli atteggiamenti di isteria collettiva, tante volte il motivo per cui sono tentato di freezare il mio account, sparire un po' per vedere se mi manca, sicuramente mi tappo la bocca tantissime volte e scrivo il 10% di quello che mi sta accadendo. Ma poi penso a quanta gente a cui veramente voglio far sapere cosa mi sta accadendo c'è lì, visto che da 20 anni vivo lontano dai MIEI posti e glisso un po' (tanto) su quello che non mi sconfifera.
Twitter è un po' diverso, un bel po'. Prima lo guardavo da lontano, mi sono avvicinato con circospezione, diffidente, mi sono riallontanato e poi ho deciso di provarlo. Non ci sto da molto, lo reputo sicuramente più serio, non per questo privo di frivolezze per chi ne è alla ricerca, ma più easy, immediato e diretto!
Beh poi ci sono i blog, gli angoli intimi (o meno) di chi ci scrive le sue cose. E qui non siamo proprio in libera piazza, ogni volta è come far visita a casa di qualcuno. Che si passi palesandosi (lo preferisco decisamente) o che lo si faccia da anonimo sconosciuto siamo comunque a casa di qualcun'altro.

In definitiva io mi reputo una gran testa di cazzo (un provocatore come ha detto una mia amica oggi ;)), irascibile, lunatico e abbastanza bastardo. In compenso cerco di essere preciso, corretto, leale ed educato.
Una cosa che la mia seconda vita ha accentuato molto è la mancanza di presenzialismo, ci possono essere anche lunghi tratti della mia vita in cui pretendo di stare per i cazzi miei.
Un'altra cosa che la mia vita ha accentuato moltissimo è che se una persona mi sta sul cazzo lo capisce già dalla mia espressione sul viso, figuriamoci poi se mi lascia aprire bocca. 

Esternati questi miei pensieri posso solo aggiungere di non sentirmi affetto di invidia, ho imparato da solo a guadagnarmi con il lavoro quello che desidero. Raggiungere gli obiettivi in questo modo è gratificante, tantissimo ed io sono contento così, quando lo fai con le tue forze, quando il lavoro paga, senza nessuno che alzi la cornetta per te!