martedì 28 maggio 2013

Ironman 70.3 St.Polten 2013

Il primo amore non si scorda mai!
Per me St.Polten è un po' così...sarei voluto andare a Pescara, ma prima di Natale (2012), quando bisognava darsi una mossa per le iscrizioni, sarei stato da solo a partire per Pescara. Così alla cena della squadra Carlo (2x Kona) mi ha detto "andiamo a St.Polten" (il mio primo 70.3, nel 2009). Mi si è acceso il cuore, la prima immagine che mi è passata per la testa è stata questa


il pregara spensierato con mia figlia (era ancora una sola)...ma poi la gara stessa, senza alcun problema, con il contakm della bici rotto, un nuoto tranquillo, una mezza da 1h e 35 mai più rifatta così ed un bel 4h e 54 finale. Mai stato così contento per nessun altro 70.3 dopo, per tanti motivi.
Questa gara la aspettavo con impazienza dunque, avevo fatto bene e volevo fare meglio, cominciando dal tratto bici in autostrada, 20 km in cui nel 2009 mi sorpassavano tutti perchè ero troppo attento a farmi bastare la gamba per il mio primo medio. Poi al Mugello avevo sentito delle buone sensazioni. Di contro, ahimè, il solito meteo infame che mi è avverso da troppo tempo. Oramai non me ne cruccio più di tanto, la prendo con serenità l'avversità metereologica di turno...però mi sono anche un po' rotto le palle. 
Questa volta ne ha fatte le spese la frazione di nuoto ( e un po' mi rideva il culo), troppo fredda l'aria, 5° C che combinata con l'acqua a 16°C (come al Mugello) ed al vento a 80 km/h dava un percepito sotto gli 0°C...l'uomo-Ironman ha detto NIET!
Partenza dalla T1 a piedi, 15 per volta ogni 30 secondi....che marasma! Ovviamente mi sarei presentato in muta alle 6.30 se non avessi chiesto ad un tipo di Milano (smadonnante) "cosa hanno detto al briefing?".
Incredibile! Anche Carlo mi ammette che un mattone gli si è tolto dallo stomaco, il nuoto mette ansia proprio a tutti! Inutile dire che me la sono dormita abbondantemente dopo aver visto il riscatto di Robben.
Prima di partire vorrei mettere dei guanti da lavoro trovati in auto per caso, fa davvero freddo, all'expo nessuno aveva guanti. Mi sono messo tre strati sopra, i gambali di Carlo...vabbè soffriremo...troppo goffi i guanti da lavoro. Il sole entra, esce, arrivano nuvoloni, piove....vento fortissimo e comunque freddo. Crema riscaldante e gel prima di partire. Ma qual'è un tempo dignitoso per un 70.3 monco? sicuro il tempo del 2009 meno la frazione di nuoto, quindi 4h 32m tempo da battere, ma poi mi lascio scappare un "provo un under 4h 20m" perchè nella bici spingerò forte, ma poi penso "chi corre la mezza come nel 2009?"...non ce la posso fare!

Si parte e l'unico pensiero e scaldarmi subito...ovviamente insieme a quello di provare ad esplodere!


Si esce da St.Polten ed è subito autostrada, ho già superato un mucchio di persone nello zig zag cittadino e mi piazzo a 110 pedalate fisse, poi perdo il segnale della cadenza, troppo vento, si va a nord il vento soffia da sud-ovest, un po aiuta ed io tengo il ritmo alto...Strava mi darà quel pezzo a 47,7 di media! Ma è finito, c'è già la prima salita, che dura più di quanto ricordassi e quando molla che sembra finita ritorna a strappare.



Mi lascio intimorire dall'inizio della discesa, siamo già sul lungo Danubio. Cazzuto, mangia e bevi lunghi e leggeri ma il vento contro è qualcosa di disumano. Anche qui non mollo di un cm, devo capitalizzare il tratto in autostrada, ogni sguardo alla velocità è comunque confortante.



Distrutto, arrivo alla salita dura...la ricordavo più corta. Sono partito in penultima batteria, quindi c'era veramente il mondo da superare e la metà si trovava sulla salita dura! ...l'altra la incontrerò poi nella discesa. Salgo agile, prendo il mio ritmo e dalla metà in poi mi concedo anche due denti in più, poi si scende fra un po'!
Prima parte di discesa subito velocità, panorami mozzafiato! Ma poi si apre tutto ed il vento arriva frontale-laterale, pazzesco...una tortura di circa 20 minuti, tra rilanci, gamba che brucia, bici obliqua che fa le bizze per via del vento fortissimo, un pensiero per quelli con la lenticolare mi è sfiorato...ma sono tornato a St.Polten per correre con non so quali forze.
Invece lascio la bici e dopo una T2 disgraziata (dovevo concentrarmi di più!) mi sento che corricchio ad un ritmo dignitoso. Tra me e me però mi aspettavo il botto. Tratto in sterrato e vento contro, il più brutto a sensazione, mi sento piantato ma in realtà non lo sono. Piuttosto recupero qualcosa nel tratto di vento a favore, continuo ad aspettare il botto. Sono contento di aver scelto le newton, si comportano bene. Un solo gel al 7°km , un sorso di coca ad ogni ristoro dal 13°km, sento che qualsiasi cosa mi darebbe fastidio allo stomaco...non mi era mai successo....sarà il botto che sta per arrivare! Mi ricordo tutto del percorso di corsa, quello di bici invece un po meno. Il cardio non funziona, tanto vale abbassare la fastidiosissima fascia cardio. Ogni ingresso nell'arena è uno spettacolo, tutta quella gente è come se ti spingesse un po'



Sono oramai al terzo passaggio, il botto non è arrivato...e mi vien da ridere pensando alla discussione su facebook sulla scarico di carboidrati. Finisco in 1h 34m la corsa (inclusa pausa WC) pensando che era il tempo di cui mi accreditavo per una mezza a secco e non dopo 90km di bici in 2h e 33m e 30s con 950 metri di dislivello (al netto della T1), chiudo in 4h e 13m...non mi sarei dato una lira prima di partire! Sono soddisfatto, le gambe sono più fresche che dopo il Mugello...tanto oramai 90+20 me li sparo ogni sabato...questo però è stato davvero diverso....bello!







giovedì 9 maggio 2013

MR. WWF - da Zona Cambio #7

Che ci vado strettissimo nella pausa pranzo ormai, giusto i due allenamenti di nuoto e quello di corsa fatto oggi, ma già la prossima settimana aggiungo un blocco e lo sposterò dalla pausa pranzo a dopo il lavoro. Peccato! Non vedrò più tutti gli abitudinari della pausa pranzo con le loro bizzarre manie, facce strane e comportamenti da psicopatici delle volte:


quella sovrappeso con il tacco da 22cm che si siede da una panchina all’altra mentre fuma e parla al cellulare (sempre) con voce rauca da ultra-fumatrice, quello che parla da solo ad alta voce e che quando lo incrocio mi sposto due metri più largo (hai visto mai sbrocca del tutto!), quella che mangia le carote sulla panchina, quella che porta il cane con il guinzaglio lungo 20 metri, quello (che Dio mi perdoni) “corre” con delle scarpe tipo espadrillas passetti cortissimi lenti e qualcosa che fa il rumore di un metronomo ma con un beep veloce….assurdo questo!, i muratori dei cantieri, la gente alla fermata dell’autobus, i passanti, qualche rara “gnocca”, altri podisti….




Ma questo di oggi non lo avevo mai visto, sbriciolava qualcosa nelle aiuole e poi contemplava con piacere sereno i piccioni che si radunavano in massa per mangiare, anziché andare avanti, però, mr.WWF procedeva barcollante all’indietro con espressione beota ma inebriata da quanto accadeva. Io invece sputavo il sangue con 3x2500 ritmo mezza e recupero 750mt lenti su percorso nervoso a dir poco. Ai primi due incroci tutto regolare, ma lo senti nell’aria certe volte che la primavera non sbocciata nasconde scariche elettriche inimmaginabili!


Curva secca e me lo ritrovo sguardo in aria che all’indietro butta prima a destra e poi a sinistra, la curva è secca, lo vedo che va a destra punto secco (appunto!) a sinistra, ma lui (ovviamente) si sposta….allora lo sfioro deformandomi nella corsa ma rimanendo in piedi pur di non centrarlo del tutto e con le mani a (mia) protezione gli avrò toccato le spalle, quasi a tenerlo fermo lì prima di qualche ulteriore cambio di direzione con conseguenze disastrose per tutti!


“ehi, insomma attento!” mi strilla, io sono già 10 metri avanti e nel dialetto autoctono mi esce automatico di invitarlo ad andare in un posto ancora più bello di un’aiuola con i piccioni, forse per ringraziarlo del fatto che sono ancora in piedi e posso finire l’ultimo 2500. Evidentemente il tale non ha sentito bene dov’era questo posto, forse non lo conosceva bene (mah!), quindi ha iniziato ad inseguirmi affinchè gli ripetessi esattamente dove doveva andare. Adesso a me seccava stoppare il cronometro o rallentare per ripetere una cosa già detta, fiato sprecato ho pensato tra me e me…se mi raggiunge glielo ripeto altrimenti ciccia. Adesso io non sono Usain Bolt, ed il mio ritmo mezza in questo momento fa davvero ridere…ma uno scatto secco o un allungo di un tizio che avrà avuto max 5 anni più di me potrà bastare ad affiancarmi almeno?


…ma quanti posti belli potrebbe vedere la gente se fosse solo un po’ più allenata!


martedì 7 maggio 2013

IRON LAKE – CAMPIONATO ITALIANO TRIATHLON MEDIO 2013

“it’s something unpredictable, but in the end it’s right, I hope you have the time of your life”




Bicchiere pieno, tutto pieno!


Prendo tutto così com’è venuto perchè mi sta bene, sono contento, sono sereno. Ho lavorato bene, ho avuto la fortuna di arrivare puntuale al termine di un 3+1 fatto quasi ad hoc, certo non preparavo questa gara ma il periodo è venuto così. Ero pieno di lavori lunghi e di tanti km fatti in aprile quindi non avevo paura di scoppiare, al massimo avrei rallentato…e così è stato. Sono partito rassegnato a prendere secchi d’acqua viste le previsioni, avrei fatto un combinato lontano da casa in quel caso. Invece ogni attimo senza pioggia era uno stimolo per pestare sui pedali ancora più forte. Ho trovato la telefonata del Maestro al mattino della gara, di lì a poco sarei partito quindi ho potuto richiamarlo solo per raccontargli alla fine com’era andata…ma il solo disturbo che si era preso era motivazione per me. Come essere in compagnia di Carlo, compagno di squadra e ironman fortissimo, un talento puro dal quale assimilare ogni parola, gesto o anche solo intenzione o pensiero. Poi il debutto di Mattia ed i “monelli” S1 che avrebbero dovuto consegnarmi 30 minuti di distacco. La coppa di mia figlia fatta con i lego “papà questa è tua, ma devi vincere!”, le belle parole di mia moglie ed il calore delle persone a me più vicine e di chi si è ricordato, anche con una mail, di darmi un po’ di sostegno. Ho anche dormito la notte prima della gara, mi accade solo per sprint e olimpici.




Il bicchiere è pieno, anche se nel nuoto la mia crisi d’ansia è arrivata…brutta, Richi nuotava comodo in scia, due o tre tocchi ai miei piedi, le onde frontali a infastidire e mi devo fermare. Mi giro dietro e c’è un sacco di gente più la nuova batteria che sta per partire e sono in mezzo al lago con le onde e Richi “ non guardare dietro! Andiamo, andiamo!”, gli dico di andare, 10 bracciate a rana in cui respiro e ricostruisco i miei pensieri, penso alla mia muta nuova e riparto. Subdola ansia…so che tornerà, è arrivata quando credevo di essere già in gara quindi mi farò trovare pronto anche la prossima volta! …beh Richi poi l’ho anche superato tra le due boe seguenti.


Altra cosa gradita è stata il garmin che ha fatto cilecca sul multi sport, non sapevo quasi nulla di cosa facevo in bici, tranne la FC di cui non mi curavo minimamente, in discesa io mi cago sotto, là avrei recuperato, tutto il resto invece a spingere i pedali. Purtroppo poi sono riuscito ad impostarlo a “corsa” sull’ultima frazione e quindi un po’ mi sono controllato…ma sono tentatissimo di non metterlo su al prossimo appuntamento.


In definitiva sono contento per il primo pettorale dell’anno, ho rotto il ghiaccio e mi sono divertito. Sull’arrivo mi sono ricordato che la mia squadra stava vincendo il tricolore ed io vincevo la medaglia finisher con il sorriso di un campionato italiano di altissimo livello, così ho potuto avere la coppa che mia figlia aveva fatto per me.