giovedì 26 settembre 2013

END SEASON.

Mi sarebbe piaciuto scrivere qualcosa di diverso rispetto a quello che sto per raccontare. Ovviamente lo avrei fatto fra qualche giorno. Invece anticipo ad ora il post che volutamente si accoda agli altri dopo una bella assenza.
La cosa più importante, poichè reiterata negli ultimi tre anni, è la mia avversità alla ripresa agonistica nel periodo estivo, nella seconda parte di stagione, insomma dopo il target dell'anno. Inutile spostare il target ad esempio a settembre. Che sia andato bene o male, il mio ciclo di gare deve chiudersi dopo l'ironman di inizio estate, o dopo la gara che considero clou ma sempre del medesimo periodo.
Svuotamento di stimoli, riempimento di cibo...questa è la prima molla che scatta.
Incapacità ad allenarmi, a riprendere una forma dignitosa, a spingere pensando che a settembre si gareggia di nuovo, perchè mi sono iscritto, perchè ho prenotato/pagato gara, albergo, traghetto, volo, treno, ferie miei e di mia moglie magari.
Incapacità a muovere il culo e far qualcosa quando solo alzare il braccio ti fa sudare, nel caldo, umido e affollatissimo Salento estivo, quando la sera stai per avere una rimpatriata con amici, una mega grigliata, vuoi portare la tua famiglia fuori tuffandoti nella movida (quest'anno il Salento ha avuto presenze da far impallidire la riviera romagnola e la Sardegna), il giorno dopo ti aspetta la spiaggia dove le tue figlie si divertono un mondo.
Poi pensi alle due gare che ti aspettano e qualcosa nonostante tutto riesci pure a tirare su, anche se la testa pensa a come arrivare il più forte possibile all'obiettivo del 2014, a tutti gli upgrade per poterlo raggiungere nel migliore dei modi, richiami la stagione 2012-2013 e ti chiedi se ce la farai, e ti rispondi pure "ma si che ce la farò!"...onestamente ce l'avrei fatta, ne sono certo.
Invece scrivo pieno di zeppo di influenza che alla prima gara non ci sono andato perchè il compagno di viaggio/squadra ha avuto un problema lavorativo ed una parola data e non mantenuta ha fatto si che per il secondo anno consecutivo salto la stessa gara, forse sarei andato da solo se quella parola data fosse stata mantenuta, per rispetto alla parola data. Non c'è stata cattiveria, semplice dimenticanza...terrò a mente, per futura memoria.
Ovviamente mi sarei rifatto con la seconda gara, ma anche qui sarei andato da solo. L'altro compagno di viaggio/squadra ha avuto un grosso problema di lavoro (crisi bastarda). Nonostante tutto ero deciso ad andarci solo o perlomeno con mia moglie. Scarico training, scarico carbo. Ma arriva l'influenza e l'ultimo check up di stamane dice che ho la gola in fiamme, non respiro e ho pure l'intestinale. Bene!
La stagione si chiude bene! 1 ironman, 2 mezzi ironman, 1 olimpico no-draft. Tutto qui! Felice, contento e comunque appagato. Ho nuotato poco più di 300km, ho pedalato poco più di 9.000km ed ho corso poco più di 1650km e sto già pensando a ripartire con il piede giusto.

PS. nel frattempo il buon Strong mi ha già infinocchiato con le sue storie.
PPS. è passato oltre un anno e sono riuscito a non vedere il mio amico Shark!

mercoledì 31 luglio 2013

IL MIO CASCO SI E' QUALIFICATO A KONA




Eccolo!
Ma non tipo che è il casco con più slot conquistate o il PRO X o Y lo usano e vanno come moto! Vabbè che in autunno uscirà il nuovo modello, ma in ogni caso è proprio lui che ha conquistato (abbondantemente aggiungo!) la qualifica, sogno di tanti triatleti.

Cazzate finite, era solo un modo per celebrare un attimino la prestazione di Carlo, amico e compagno di squadra, nell'Ironman Zurigo.

E' tornato a disputare un Ironman dopo ben 10 anni dall'ultimo in cui aveva preso parte. Fino ad allora sono stati 7 portati a termine, ben due a Kona ed un altro in (Korea) in cui si era piazzato 6° assoluto (che gli è valso ovviamente una delle due partecipazione alle Hawaii).
In questi 10 anni si era pure fermato con il triathlon, rilassandosi leggermente. Che sia un fenomeno è lampante. Ma la cosa che più mi colpisce di lui è il sorriso che ha quasi sempre quando ci alleniamo, chiacchieriamo e anche durante le gare negli incroci e soprattutto la serenità che riesce a trasmettere a chiunque stia intorno. Questo per me è fondamentale ad esempio nei pre-gara, ed unito a tutte le conoscenze tecniche ed all'esperienza è sempre una ricchezza averlo a fianco. All'insegna del "no panic" e "keep calm" è ovvio che qualche momento di nervosismo per qualcosa che va storto possa capitare anche lui, ma passa presto con serenità anche l'intoppo e si guarda subito avanti.
Si può solo migliorare insomma frequentandolo, cercando di rubare con lo sguardo o sapendo ascoltare ogni minimo dettaglio per poi ricordarsene al momento debito. Certo sentendo parlare di Kona uno poi non deve pensare che un giorno tutti ce la faremo ad andarci, rimane per pochissimi eletti e per grandissime prestazioni. Però migliorare, battere se stessi, non accontentarsi, lottare, non mollare mai, non lasciare nulla al caso, costruire il proprio futuro...sono tutti concetti che con lui vengono consolidati ed io li ho sempre impressi nella testa. Si perchè non si può glissare il tutto con "e ma lui è un talento!". La gara di Zurigo intanto è iniziata con un nuoto da 77 minuti, che poco si addice ad un "talento". Beh, avrà una gran predisposizione per bici e corsa, ma io sono consapevole di quante ore di lavoro ci siano nella sua stagione. Sono numeri altissimi, raggiunti con impegno e dedizione. Ne avrei tanti di aneddoti e siparietti da raccontare sull'ultima stagione invernale.
Una cosa è certa, non ha nemici o gente a cui stia antipatico e dopo averci parlato chiunque inizia a pensare davvero che "anything is possible"!



lunedì 22 luglio 2013

La finish line di Marina a Roth.

Questo è il racconto di Marina, compagna di squadra, alla sua prima esperienza con la distanza Ironman. E' così bello ed emozionante che le ho chiesto il permesso di condividerlo qui.




11h 21’16”DI EMOZIONI INDIMENTICABILI!!




I miei ultimi giorni A.C. (Avanti Challenge) sono stati le tesserine più fragili e nello stesso tempo più importanti del mosaico che sto per completare.

Si, perché ho lottato contro l’herpes, mio consueto segno di stress e stanchezza, la bronchite che non mi veniva da anni e la contrattura al gracile che si è ripresentata…. vabbè lo so me le sono andate a cercate domenica alla Dolomiti Superbike, però l’ho fatta con calma velocità gita. E poi non si può non rendere onore alla bellezza delle Dolomiti senza pedalarci e correrci sopra !!

I giorni passano e la mia speranza di un giorno memorabile è riposta nei propoli, nel miele, e nello sciroppo, beh forse ci vorrebbe anche una grappa… ma soprattutto ci metto una gran convinzione che tutto PASSERA’, me lo merito cavolo, mi sono impegnata per giungere per quanto possibile pronta a questo giorno!!

Driiiin 3.45 driiin io ed Andrea ci guardiamo… buongiorno tesoro..ci diamo un bacio, ci siamo è ora di alzarsi è arrivato finalmente il giorno 0 al Challenge Roth !!

Colazione leggera, non voglio che mi rimanga niente sullo stomaco e via partenza verso il canale di Hilpostein.

Una marea immensa di triatleti riempie la zona cambio.

Siamo circa 5000 tra partecipanti singoli e staffette. Ci accoglie una musica che mi sembra sia la colonna sonora di Braveheart , evoca in me visioni eroiche, mi immagino che siamo tutti dei guerrieri e ci accingiamo a compiere una grande impresa, combattiamo per la nostra liberta!! Ahaha SONO PROPRIO FUORI.

L’emozione inizia a farsi sentire e mi dona una prima corsa ai WC chimici!!!

Ultima sistematina alle bici: gonfiaggio ruote, addobbi gastronomici, ecc, posizioniamo le sacche a terra in corrispondenza del nostro numero di pettorale, foto ricordo, ancora una puntatina al wc, indossiamo le mute e ci avviciniamo alla Swim Start.

Io parto alle 6.45 Andrea alle 7.05.. devo andare..’ultimo’ bacio ‘in bocca al lupo!! Ci vediamo all’arrivo??!!’

Entro in acqua, sono abbastanza tranquilla, mi sistemo gli occhialini, le altre si avvicinano alla corda che delimita la partenza ..la superano…ma cavoliii hanno già dato lo start e non me ne sono accorta, ma a cosa pensavo alla mia impresa eroica??!!!.SON PROPRIO FUORI SI!!

Ma forse poco male, inizio a nuotare tranquillamente, senza quel mio solito panico da ressa - start , recupero subito e facilmente parecchie posizioni, prendo coraggio, cerco una mia traiettoria senza intralci, non sopporto di stare in scia ed avanti alla rimonta. Mi sento bene, capisco che devo rimaner rilassata per continuare a nuotare decentemente. Intravedo le cuffie verdi della batteria precedente e mi gaso ancor di + quando inizio a lasciarne tante alle spalle. Ad ogni respiro vedo un pubblico incredibile alle sponde del canale e ciò mi dà un ulteriore carica .

I 3800 mt se ne vanno via sereni e veloci, rallento gli ultimi metri per fare pipì e via fuori dall’acqua!

Prendo velocemente la mia sacca la numero 967 da dove l’avevo posizionata, corro nel tendone della T1, ma..o mamma mia questa non è la mia sacca, ricorro fuori, la rimetto a posto, attimo di panico , ma che numero ho??? Mi guardo addosso se ho il numero scritto da qualche parte MA SON PROPRIO FUORIII, calma Mari calma ragiona..ok il mio numero è il 697, ho invertito le cifre , mi accorre in aiuto un gentile ‘angelo’ gli grido impanicata: ‘SIX-NINE-SEVEN !!’ e dopo un po’ lo vedo con la mia adorata sacca.

Mi cambio velocemente e vado a prendere il mio cavallo..ahaha nooo la mia bici!!

Riesco a salirci al volo, infilando le scarpette in corsa.. spaziale!!

Le gambe rispondono bene, cerco di modulare adeguatamente i rapporti in modo da non forzare troppo la muscolatura, i km se ne vanno via leggeri, il pubblico è sempre eccezionale, si parla di 200.000 persone!!

Sono quasi al 70° km quando la strada inizia a salire, ennesimo strappo, ma da lontano vedo una folla gremita di persone armata di palloncini, mi manca il respiro e …’O MIO DIOOO’ non ho mai visto niente di simile, inizio a passare in mezzo a quel tunnel umano, un turbinio di luci, suoni, colori, un calore pazzesco mi avvolge, tutti che gridano , mi incitano mi chiamano Marina, Moser, mi fanno la ola , cerco di pedalare meglio che posso, saluto tutti, sorrido e ringrazio, mi vengono i brividi, mi sembra di esser al Giro d’Italia!!!

Grazie per il natural doping!!!

Ancora 20 km ed il primo giro è finito.

Il secondo è più duro, il vento è aumentato e, per contrastarlo, devo spingere molto di più , ma non riuscendo a mantenere la velocità che vorrei.

Incontro un ciclista disabile, ha una sola gamba , è bravissimo sta andando alla grande, gli grido ‘YOU ARE SUPER!!’ Sorride e ringrazia, faccio difficoltà a superarlo!

Passo il cartello dei 170 km , ed inizio a rilassarmi ‘E’ FATTA!!’ non ho bucato, era la mia paura più grande.

D’improvviso, dopo una curva, mi ritrovo in T2 e riesco per un pelo a sfilarmi i piedi dalle scarpe. Un ragazzo mi prende in velocità la bici ed altrettanto rapidamente un altro mi passa la mia sacca ed una terza nel tendone me la apre e quasi mi infila le calze e le scarpe ai piedi!! GRANDIII VI STIMO!!!

Non sono neanche a 7 ore di gara.. se riesco a correre in 4 ore finisco in 11… magariiii!!

Parto determinata, senza alcuna esitazione, per affrontare la mia prima maratona.

Ma ahimè dopo un paio di km mi sento affannata, e per la prima volta, mi assale il pensiero: “Come faccio ora a correre tutti i 42 km??” Vorrei fermarmi, ma continuo imperterrita , per fortuna riesco ad impostare un ritmo per me sostenibile e sto bene di nuovo.

Fa caldo, ad ogni ristoro bevo e mi bagno completamente testa e schiena con gli spugnaggi

Il percorso è un giro unico, per la maggior parte su sterrato , il pubblico mi emoziona sempre tantissimo, qui addirittura mi cantano “Marina, Marina, Marina” non posso che ringraziare, sorridere e battere il cinque!

Incrocio Andrea che mi grida: “Tra un po’ mi prendi”!!!

Arrivo al 21°km, controllo il tempo e penso ancora di starci nelle 11 ore.

Da qui però inizia un lento decadimento, i quadricipiti diventano sempre + duri, non collaborano più. Avverto un giramento di testa ed un senso di nausea, cerco di reagire immediatamente, ho bisogno di pensieri positivi mi immagino a quanto sarò felice di dire ad Irene: “Hai la mamma Ironman”. Al ristoro successivo, mangio 2 pezzetti d’anguria, è buona dolce, mi riprendo.

Continuo ma sempre + piano.

Ora la mente è vivida e positiva ma mi rammarico di non aver + forza nelle gambe, anzi mi fanno proprio male e vorrebbero fermarsi o camminare.

Non esiste non si cammina! Gli anni da speleologa mi corrono in aiuto. Quando sono troppo stanca e non ce la faccio più penso spesso di esser alla fine di una lunga ed entusiasmante esplorazione e negli ultimi sforzi per risalire in superficie devo tener duro, posso contare solo sulle mie forze per cui ‘NON MI POSSO FERMARE’ !!

Percorro lenta ma contenta gli ultimi km, addirittura azzardo un balletto davanti ad una discoteca ambulante!

Ultimo km. sfilata per il centro di Roth , la folla grida: ‘YOU ARE A WINNER, YOU HAVE CLASS, RESPECT !!!’ E’ bellissimo, stupendo, ecco il Red Carpet, altro che Notte degli Oscar, sono gli ultimi metri del mio primo Ironman.. eccola la Finish Line, sono radiosa emozionata , taglio il traguardo ‘EVVIVAAA CE L’HO FATTA’!!

Andrea è lì seduto che mi aspetta ci diamo un bacio è l’ultima tesserina, la più preziosa di questo magnifico mosaico.

Ed ora?

Mi godo il D.C. (Dopo Challenge)

Non son state 11 ore, ma 11h 21’ 16” di emozioni indimenticabili.

Molto di più di una lunga gara, molto di più di traguardo tanto atteso, molto di più di quanto avessi mai immaginato, è stata una grande avventura, un ossimoro di dolcissima fatica!!

Ringrazio di cuore Irene per la pazienza avuta con i miei infiniti messaggi: “Sono in bici, ti ho lasciato il pranzo pronto. Baci.”

Lorena e Federica per avermi sempre sostenuta ed aver creduto in me.

Le mani d’oro che mi hanno salvata dai miei vari acciacchi.

Bravo Denis e tante congratulazioni ad Andrea inseparabile compagno di gioie e di dolori!!

Trofeo MASTER 37 al Varano Lake Triathlon


La Gara nella Gara.

Iniziativa goliardico-agonistica ma soprattutto con scopi benefici dal team di Zona Cambio.

Tutte le info dettagliate QUI

Io vi aspetto!


venerdì 19 luglio 2013

#enduranceHASyou

Il mio hashtag preferito su twitter, ispirato da Matrix, racchiude un po tutto il senso della passione che ho per quello che faccio.

Ho metabolizzato la fatica di Klagenfurt, ho racchiuso nella mia memory box tutti i momenti più belli e li rivedo quando ne ho voglia, spesso.

Sono ripartito lentamente e moderatamente a fare quello che mi piace, assecondando le sensazioni percepite.

Ho gioito per gli amici a Roth, ho sofferto per il mio Amico a Roth.

Ho tenuto duro nonostante le innumeroveli idiozie lette su facebook, continuo ad usarlo per stare in contatto con le persone che più mi piacciono.

La vita va avanti, la mia estrema voglia di razionalizzare mi avrebbe già portato a pianificare perfettamente il 2014 almeno 40 giorni fa. Invece ho aspettato gli altri, un po tutti, ho sentito tutte le "voglie" ed i desideri, ho visto gente fare le iscrizioni e pubblicizzarle...ho resistito. Ho promesso Nizza a Strong  e Nizza sia allora.

Finchè ieri arriva una giornata assurda!
Alle 21 ero a letto con le bimbe, alle 21:30 dormivamo tutti!
Distrutto, meglio un Ironman che un'altra giornata come ieri.

Per vari motivi si sono incastrati mille cazzi. Poi sono solo in ufficio, poi si rompe l'auto di mia moglie. Ma tornando un po indietro, prima della pausa pranzo (piscina)...ero lì pronto a fare click. Click per Nizza 2014. Su google vedo Strong verde e vado in chat. Purtroppo lui ha disattivato il salvataggio, altrimenti avrei messo qui sotto le poche parole. Sono bastate poche parole: "Stè, allora faccio la cazzata?", lui che aveva già capito "ma sai che un sacco di amici vanno a Francoforte?"....ciao ciao Nizza!

Va tutto a puttane, il discorso degenera subito. Trasferimento per Giorgio che già si era iscritto (poi scopriremo che anche l'altro Stefano di ZC, già iscritto chiederà il trasferimento), ad ora non so ancora se è andato a buon fine. Cancellazione su booking.com delle prenotazioni per Nizza, comprensibile delirio su what's up e forum Zona Cambio.



La giornata si evolve con una dose di stress esagerata.
Riallacciandomi all' #enduranceHASyou, scopro che mentre Master ci insulta in chat si iscrive anche lui nonostante fosse fermamente convinto a fare un anno sabbatico (buciardo!), mentre Pietro dice che la sua carta di credito è vuota si iscrive anche lui (come avrà fatto?). Scambio due parole in piscina con IRONica e divento causa della sua iscrizione (ne sono felicissimo!). E' o non è come dico io?
Il primo amore non si scorda mai, sono felicissimo di tornare a Francoforte il prossimo anno, la miglior gara d'Europa...ma vatte a fidà degli amici!



mercoledì 3 luglio 2013

Ironman Austria 2013 - Klagenfurt

"Quando stai per mollare, fermati un attimo e pensa al motivo per il quale hai resistito fino ad ora. Pensa alla meta non a quanto sia lungo il tragitto" G.M.

Le parole su sono del Maestro. Il motivo era prendermi quello che mi spettava già lo scorso anno. La meta è la foto qui sù, la promessa fatta a Lara di correre insieme per andare a "vincere" la nostra medaglia.

Sono ancora un po stanco, le ginocchia sono la parte più dolorante (normale direi per come sono messo), triste come quando da bambino si torna dalla gita scolastica, felice e appagato come solo un Ironman finisher può esserlo.

Quattro giorni speciali e gente speciale...difficile poter organizzare meglio di così una vacanza che fa da contorno all'appuntamento, al "giorno più lungo dell'anno" (anche se penso che a settembre ce ne sarà uno ancora più lungo).

Siamo tutti nello stesso albergo, si fa gruppo, mille congetture e previsioni, chiacchiere e risate...il possibile per stemperare quella tensione che tutti fingono di non avere.



Anche i bambini sono felici del sodalizio (ancora oggi Lara si rattrista perchè le manca Mavi!)




Sentivo che in un modo o nell'altro la fortuna avrebbe finalmente girato un po' dalla mia parte. La giornata della gara non poteva essere delle migliori. Dopo alcuni giorni di caldo torrido una rinfrescata in stile autunnale quel giusto per abbassare la temperatura del Woertersee e consentirci l'utilizzo della muta e poi tempo sereno il giorno della gara, con 20°C e solo un po di caldo sul finire della (mia) corsa. Come se l'avessi prenotata nei minimi dettagli. Il top poi è partire nella prima batteria alle 6.45 con 400 persone soltanto anzichè alle 7.00 con i restanti 2400! Il mio tempo finale di Francoforte alla fine è servito a qualcosa oltre che darmi il battesimo nel mondo Ironman...ed evidentemente non tutti hanno preso in considerazione di poter avere una partenza di massa si, ma ridotta di tanto.
Ma la perfezione non esiste! E' bello poter pensare che un giorno potrò dire è andata proprio come l'avevo immaginata, anche se questa volta ci sono andato vicino.
Sono felice della mia gara, sono consapevole che 10h e 28m è un ottimo tempo e secondo obiettivo di giornata dopo quello di battere il me-stesso di Francoforte (che non sarebbe dovuto essere impresa ardua ma di certo non scontata). In questi anni sono cresciuto, sia di testa, sia di potenza lipidica. Ho fatto tutti i compiti e mai come questa volta mi sentivo pronto alla gara, senza alcun rimpianto o dubbio su scelte o dolorose rinunce. La notte prima ho dormito!

La partenza del nuoto è comunque cauta fino alla prima boa, quasi un riscaldamento in leggerissima progressione, accompagnare senza spingere. Al giro di boa mi metto a regime. Tutto tranquillo, nessun accenno di ansia. Il canale è tanta roba, anche se il sole dritto negli occhi è una gran rottura, sento come un effetto risucchio da chi sta davanti. Esco in 1h e 1minuto e mi becco subito Beppe ad incitarmi. Transizione, quasi regolare, ho qualche titubanza sui manicotti che decido di lasciare, lotto con il top che con la pelle bagnata non ne vuole sapere di essere indossato, mi concedo i calzini e sono pronto in poco più di 5 minuti seduto sulla bici che spingo i pedali. Chiudo le scarpe e spingo per mettermi subito a regime come da programma. Bastone di 4k per compensare il tracciato record fino al 2011 compreso e due giri identici. Trovo di nuovo Beppe sul lungolago, sembra dotato di teletrasporto! Devo mangiare cavolo...e qui mi accorgo che non va tutto proprio liscio. Due tipi di barrette diverse ma nessuna delle due sembra invitante. Collaudate e dei miei gusti preferiti, ma sento un po di nausea. Mangio uguale, bevo spesso...tutto come da programma. Da questo punto di vista sono stato ligio anche nei giorni precedenti (scarico-carico carbo e idratazione). Ma sono infastidito dalla nausea e piuttosto vado in cerca della banane dei ristori. Primo giro va via ad un buon ritmo, sul secondo calerò leggermente. Percorso insidioso, tanti falsopiani con vento fastidioso, piccoli strappi che rompono il ritmo laddove pensavo fosse solo velocità pura. Lo assecondo, nelle salite vado agile più che mai. Al 31° km mi raggiunge Giacomo che si materializza dopo la latitanza del pre-gara, scambiamo un po di battute e poi allunga, scolliniamo e mi butto giù in picchiata superandolo. Dopo un minuto circa mi supera a velocita tripla e poi lo vedrò sempre davanti e solo sul percorso run. Al 122km mi incita Alessia (Strong), che bello vederla lassù. Dopo un po' arriva come un pazzo Filomeno, due risate e lo lascio andare al suo ritmo forsennato. La bici finisce in 5h 16 minuti abbondanti e all'ingresso in T2 c'è mio cognato Luca. Questa volta la transizione è di poco più di 3 minuti, cambio anche i calzini e sto già correndo. Sono passate 6 ore e 26 minuti. Mi manca solo la corsa. Nonostante lo schifo che ho in pancia penso che se corro come a Francoforte finisco sotto le 10h e 20m, ma mi sono allenato per fare meglio di quel ritmo, potrei davvero fare un tempone! Vado concentrato come nelle precedenti due frazioni, mi ritrovo Luca come un caccia che corre a bordo strada, anche lui usa il teletrasporto! Arrivo al centro dell'Europapark dove ci sono tutte le mie donne a fare il tifo. Come aveva detto Carlo, cerco di rallentare...sono a 4.45 per i primi 3-4 km insieme a Filomeno che dice di voler andare a 5/km ma io decido di stare solo un pelino sotto i 5 e lui va via. Ci sono i ragazzi di Trieste a fare un gran casino, Marino, Enrico, Roberto. Mi doppia Ralaert, che spettacolo! 8°km decido di prendere il primo gel. Fastidio in pancia diverso rispetto alla bici, la corsa smuove, assesta, non capisco. Un po' di aria...ci può stare, tra barrette, banane e sali con maltodestrine. 13°km, il garmin dice che la media della frazione run è 5/km. Mi sono giocato il bonus della partenza allegra anche se controllata. Sto calando, lo avevo preventivato ed è normale per il 90% della gente che sta correndo lì con me. Fitta alla pancia improvvisa, stringo il culo e rallento. Ci metto un po a trovare un bagno e poi cerco di essere super rapido, ma sono attacchi di diarrea. Mi rimetto a correre ma la pancia è in subbuglio. Da qui in poi sarà un calvario. Cercherò sempre di abbassare la temperatura del corpo. Alterno acqua e coca cola, ma per fortuna bevo (anche se in questo modo alimento anche la diarrea), i sali mi nauseano al solo pensiero. Vado avanti così un bel po' e nel frattempo incrocio Giacomo, Stefano, Pietro e Gianluca ma non riesco a scherzare tanto, sembro concentrato ma sono solo sofferente e sto lottando per cercare di essere dignitoso nonostante tutto. Terzo pit-stop idraulico, il più lungo e violento. Esco dal bagno che mi sembra di svenire e quindi il minimo che possa fare è camminare. Appena passa corricchio e poi tento di correre. Farò così ad ogni ristoro (sarò al 18°km), mi fermo e  cerco quello che mi può servire per andare avanti tra cibo e bevande e poi riparto. Ogni volta dal passo alla corsa è sempre peggio. Altri due inevitabili gel, perchè sento la fame e voglio restare in piedi. Ma i gel fanno un tumulto in pancia. I pit-stop alla fine saranno cinque. All'inizio del secondo giro mi saluta Ame, avevo preventivato il suo sorpasso dal rientro di Klagenfurt in poi sul secondo giro run e invece è più di 10km in anticipo (o io in ritardo!). Pensieri bruttissimi in questi momenti eppure vado avanti. Nonostante tutto tra un ristoro e l'altro il passo della corsa non è neanche così male. Finiti gli ultimi strappetti mi mancano 3km soltanto e inizio a stare meglio e sentire anche una leggera fluidità di corsa. Non sono emozionato, mi rendo conto di aver lavorato tantissimo con la testa per cercare di cedere il meno possibile agli intoppi di giornata e tutto sommato mi sento forte dentro, perchè non ho ceduto di un millimetro. Al bivio giro a sinistra per l'ultimo pezzo, il tappeto, la folla che fa un frastuono pazzesco. L'arrivo è molto bello, tanto bello. Vedo tutte le mie donne con Maria che si commuove, Luca che trattiene Nina scatenata e Petra mi passa Lara. Sotto le 10h 30m è un bel traguardo e andiamo "vincere" la nostra medaglia...con il body della Salento Triathlon addosso, perchè questa finish line è merito di tante persone speciali sempre nel mio cuore anche quando non sono presenti.

2X-IM




giovedì 20 giugno 2013

I miei primi 40 anni.

Mi sia concesso!



Non per vanità, esuberanza o presunzione. Piuttosto un ringraziamento doveroso a Chi comanda tutto da lassù ed ai miei genitori. Intanto arrivarci, e poi in questa dignitosa linea, mi fa sentire fortunato, gratificato dal tempo "perso" nel mio gioco preferito. Sentire che i capelli sono si diminuiti numericamente, ma tutto sommato sono ancora là è un traguardo per cui ho pregato Dio da quando ero bambino..."almeno fino ai 40 anni!".

Bene, superata la frivola divagazione, anche se il conto è tondo non si festeggia nulla per ora, spero di aprire con calma e un po' in ritardo i miei regali.

martedì 11 giugno 2013

In ogni momento...

Ho appena finito l'ultima gara in programma.

Ogni mattina al risveglio, ogni sera prima di dormire,
ogni cibo che preparo, ogni boccone che ingoio,
ogni momento in cui lavoro, ogni mail, post o messaggio che invio,
ogni bracciata, pedalata, passo, allungo o falcata che faccio,
ogni postura di stretching, ogni pensiero in relax, ogni doccia defaticante,
ogni volta che mi vesto, che mi svesto,
ogni volta che cerco di impegnare il cervello,
ogni volta che gioco con le mie bimbe,
ogni gesto dolce di mia moglie,
ogni sorriso, ogni pensiero triste,
ogni attimo in cui il cuore batte ed io respiro...

...la mia testa è lì...
il tempo è ora!
il silenzio, la concentrazione.

lunedì 10 giugno 2013

5150 Klagenfurt

Ma perchè a tre settimane dal giorno più lungo dell'anno mi trovo qui a fare 'sta cazzata?
La risposta è semplice, mi hanno regalato l'iscrizione ad un 5150 e Klagenfurt è solo a due ore d'auto da casa, la gara è no-draft e marchiata Ironman da cima a fondo. Onestamente non ci avrei scommesso molto su questa gara, non avrei speso i tanti euro che costa. Non dico di essere sorpreso, ma è mancata solo la raccolta di una swim-bag alla partenza (obbligatoria quando Start e Zona Cambio sono abbastanza distanti!) per renderla una gara perfetta. Ottimo il ristoro finale, lussuoso il finisher-dinner!
A quasi un anno dal misfatto torno sul luogo "incubo" dove Caronte ha avuto la meglio sulla mia mente debole. Torno sereno, tranquillo. Mi godo tutti i piccoli momenti pre-gara, dalla registrazione, al check-in, il pranzo-merenda.




Mi muovo con tale sicurezza, disinvoltura e conoscenza del posto che la gente mi chiede informazioni turistiche sul luogo...in tedesco!
E' tempo di briefing, visti gli ultimi eventi meglio darla un'origliata. Strandbad pullula di atleti in muta pronti a partire, un po di chiacchere con le persone amiche e poi ci raggruppiamo per colore di cuffia, io sono con quella nera, penultima wave.
Stavolta si nuota! Acqua freschetta, da buon pensionato mi porto sempre la cuffia in neoprene e non sbaglio nemmeno questa volta ad indossarla. Tre boe intense tra onde, spintoni, gambate a rana evitate e facendo attenzione a non forzare troppo per non far arrivare l'ansia. Mi scappa di voltarmi indietro ma mi rigiro di scatto! Non devo farlo, avanti, si va avanti...in questa frazione posso solo superare se faccio il mio dovere...voltarsi non serve proprio a nulla. Passerella a piedi e tuffo nel canale....finalmente ci sono...700 metri di canale, quel canale! Non voglio rovinare la sorpresa a chi deve nuotarci per la prima volta come me ieri, ma è un'esperienza! Sono caldo, non mi intimorisce più nulla, continuo a superare e arrivo al Seepark per andare in T1. Transizioni lunghe per essere solo un olimpico, ma siamo in tanti. La bici sembrava facile sulla carta, in realtà la prima parte si presentava con tanta salita e vento contro, veramente dura. Fatta a tutta! Senza risparmio. Infatti appena scendo per correre mi sento un burattino di legno. Provo a spingere, ma il cuore sale, il respiro è al limite ma le gambe non reagiscono. Allora mi metto a regime run-70.3 ed anche la media finale della corsa sarà come quella di S.Polten, forse un pelo più lento. Ci sta però, per quella gara avevo scaricato, qui no! Sveglia e gara a prescindere dal normale carico settimanale, sabato con lungo incluso!
In definitiva soddisfatto della prova dignitosa, piazzamenti compresi, la gara è stata veramente dura! Ritmi che non sono miei in questo momento e nemmeno mi attraggono nel prossimo futuro. Infatti ho sofferto tanto, per andare poco più veloce di quanto "andrei" su un mezzo. Ma non serve crucciarsi, non c'era scarico e non era preparata...ovvio pensare ai 3,8-180-42,2...ma saranno altri ritmi, altre sensazioni, altre sofferenze, altro masochistico godimento. Piuttosto gareggiare a Klagenfurt, ne avevo proprio bisogno! Bello, quasi sugli stessi tracciati che mi aspetteno a breve.
Una volta a casa mi sono chiesto se mia figlia nel consegnarmi il suo premio per la mia gara volesse mandarmi un messaggio subliminale....mah!


martedì 28 maggio 2013

Ironman 70.3 St.Polten 2013

Il primo amore non si scorda mai!
Per me St.Polten è un po' così...sarei voluto andare a Pescara, ma prima di Natale (2012), quando bisognava darsi una mossa per le iscrizioni, sarei stato da solo a partire per Pescara. Così alla cena della squadra Carlo (2x Kona) mi ha detto "andiamo a St.Polten" (il mio primo 70.3, nel 2009). Mi si è acceso il cuore, la prima immagine che mi è passata per la testa è stata questa


il pregara spensierato con mia figlia (era ancora una sola)...ma poi la gara stessa, senza alcun problema, con il contakm della bici rotto, un nuoto tranquillo, una mezza da 1h e 35 mai più rifatta così ed un bel 4h e 54 finale. Mai stato così contento per nessun altro 70.3 dopo, per tanti motivi.
Questa gara la aspettavo con impazienza dunque, avevo fatto bene e volevo fare meglio, cominciando dal tratto bici in autostrada, 20 km in cui nel 2009 mi sorpassavano tutti perchè ero troppo attento a farmi bastare la gamba per il mio primo medio. Poi al Mugello avevo sentito delle buone sensazioni. Di contro, ahimè, il solito meteo infame che mi è avverso da troppo tempo. Oramai non me ne cruccio più di tanto, la prendo con serenità l'avversità metereologica di turno...però mi sono anche un po' rotto le palle. 
Questa volta ne ha fatte le spese la frazione di nuoto ( e un po' mi rideva il culo), troppo fredda l'aria, 5° C che combinata con l'acqua a 16°C (come al Mugello) ed al vento a 80 km/h dava un percepito sotto gli 0°C...l'uomo-Ironman ha detto NIET!
Partenza dalla T1 a piedi, 15 per volta ogni 30 secondi....che marasma! Ovviamente mi sarei presentato in muta alle 6.30 se non avessi chiesto ad un tipo di Milano (smadonnante) "cosa hanno detto al briefing?".
Incredibile! Anche Carlo mi ammette che un mattone gli si è tolto dallo stomaco, il nuoto mette ansia proprio a tutti! Inutile dire che me la sono dormita abbondantemente dopo aver visto il riscatto di Robben.
Prima di partire vorrei mettere dei guanti da lavoro trovati in auto per caso, fa davvero freddo, all'expo nessuno aveva guanti. Mi sono messo tre strati sopra, i gambali di Carlo...vabbè soffriremo...troppo goffi i guanti da lavoro. Il sole entra, esce, arrivano nuvoloni, piove....vento fortissimo e comunque freddo. Crema riscaldante e gel prima di partire. Ma qual'è un tempo dignitoso per un 70.3 monco? sicuro il tempo del 2009 meno la frazione di nuoto, quindi 4h 32m tempo da battere, ma poi mi lascio scappare un "provo un under 4h 20m" perchè nella bici spingerò forte, ma poi penso "chi corre la mezza come nel 2009?"...non ce la posso fare!

Si parte e l'unico pensiero e scaldarmi subito...ovviamente insieme a quello di provare ad esplodere!


Si esce da St.Polten ed è subito autostrada, ho già superato un mucchio di persone nello zig zag cittadino e mi piazzo a 110 pedalate fisse, poi perdo il segnale della cadenza, troppo vento, si va a nord il vento soffia da sud-ovest, un po aiuta ed io tengo il ritmo alto...Strava mi darà quel pezzo a 47,7 di media! Ma è finito, c'è già la prima salita, che dura più di quanto ricordassi e quando molla che sembra finita ritorna a strappare.



Mi lascio intimorire dall'inizio della discesa, siamo già sul lungo Danubio. Cazzuto, mangia e bevi lunghi e leggeri ma il vento contro è qualcosa di disumano. Anche qui non mollo di un cm, devo capitalizzare il tratto in autostrada, ogni sguardo alla velocità è comunque confortante.



Distrutto, arrivo alla salita dura...la ricordavo più corta. Sono partito in penultima batteria, quindi c'era veramente il mondo da superare e la metà si trovava sulla salita dura! ...l'altra la incontrerò poi nella discesa. Salgo agile, prendo il mio ritmo e dalla metà in poi mi concedo anche due denti in più, poi si scende fra un po'!
Prima parte di discesa subito velocità, panorami mozzafiato! Ma poi si apre tutto ed il vento arriva frontale-laterale, pazzesco...una tortura di circa 20 minuti, tra rilanci, gamba che brucia, bici obliqua che fa le bizze per via del vento fortissimo, un pensiero per quelli con la lenticolare mi è sfiorato...ma sono tornato a St.Polten per correre con non so quali forze.
Invece lascio la bici e dopo una T2 disgraziata (dovevo concentrarmi di più!) mi sento che corricchio ad un ritmo dignitoso. Tra me e me però mi aspettavo il botto. Tratto in sterrato e vento contro, il più brutto a sensazione, mi sento piantato ma in realtà non lo sono. Piuttosto recupero qualcosa nel tratto di vento a favore, continuo ad aspettare il botto. Sono contento di aver scelto le newton, si comportano bene. Un solo gel al 7°km , un sorso di coca ad ogni ristoro dal 13°km, sento che qualsiasi cosa mi darebbe fastidio allo stomaco...non mi era mai successo....sarà il botto che sta per arrivare! Mi ricordo tutto del percorso di corsa, quello di bici invece un po meno. Il cardio non funziona, tanto vale abbassare la fastidiosissima fascia cardio. Ogni ingresso nell'arena è uno spettacolo, tutta quella gente è come se ti spingesse un po'



Sono oramai al terzo passaggio, il botto non è arrivato...e mi vien da ridere pensando alla discussione su facebook sulla scarico di carboidrati. Finisco in 1h 34m la corsa (inclusa pausa WC) pensando che era il tempo di cui mi accreditavo per una mezza a secco e non dopo 90km di bici in 2h e 33m e 30s con 950 metri di dislivello (al netto della T1), chiudo in 4h e 13m...non mi sarei dato una lira prima di partire! Sono soddisfatto, le gambe sono più fresche che dopo il Mugello...tanto oramai 90+20 me li sparo ogni sabato...questo però è stato davvero diverso....bello!







giovedì 9 maggio 2013

MR. WWF - da Zona Cambio #7

Che ci vado strettissimo nella pausa pranzo ormai, giusto i due allenamenti di nuoto e quello di corsa fatto oggi, ma già la prossima settimana aggiungo un blocco e lo sposterò dalla pausa pranzo a dopo il lavoro. Peccato! Non vedrò più tutti gli abitudinari della pausa pranzo con le loro bizzarre manie, facce strane e comportamenti da psicopatici delle volte:


quella sovrappeso con il tacco da 22cm che si siede da una panchina all’altra mentre fuma e parla al cellulare (sempre) con voce rauca da ultra-fumatrice, quello che parla da solo ad alta voce e che quando lo incrocio mi sposto due metri più largo (hai visto mai sbrocca del tutto!), quella che mangia le carote sulla panchina, quella che porta il cane con il guinzaglio lungo 20 metri, quello (che Dio mi perdoni) “corre” con delle scarpe tipo espadrillas passetti cortissimi lenti e qualcosa che fa il rumore di un metronomo ma con un beep veloce….assurdo questo!, i muratori dei cantieri, la gente alla fermata dell’autobus, i passanti, qualche rara “gnocca”, altri podisti….




Ma questo di oggi non lo avevo mai visto, sbriciolava qualcosa nelle aiuole e poi contemplava con piacere sereno i piccioni che si radunavano in massa per mangiare, anziché andare avanti, però, mr.WWF procedeva barcollante all’indietro con espressione beota ma inebriata da quanto accadeva. Io invece sputavo il sangue con 3x2500 ritmo mezza e recupero 750mt lenti su percorso nervoso a dir poco. Ai primi due incroci tutto regolare, ma lo senti nell’aria certe volte che la primavera non sbocciata nasconde scariche elettriche inimmaginabili!


Curva secca e me lo ritrovo sguardo in aria che all’indietro butta prima a destra e poi a sinistra, la curva è secca, lo vedo che va a destra punto secco (appunto!) a sinistra, ma lui (ovviamente) si sposta….allora lo sfioro deformandomi nella corsa ma rimanendo in piedi pur di non centrarlo del tutto e con le mani a (mia) protezione gli avrò toccato le spalle, quasi a tenerlo fermo lì prima di qualche ulteriore cambio di direzione con conseguenze disastrose per tutti!


“ehi, insomma attento!” mi strilla, io sono già 10 metri avanti e nel dialetto autoctono mi esce automatico di invitarlo ad andare in un posto ancora più bello di un’aiuola con i piccioni, forse per ringraziarlo del fatto che sono ancora in piedi e posso finire l’ultimo 2500. Evidentemente il tale non ha sentito bene dov’era questo posto, forse non lo conosceva bene (mah!), quindi ha iniziato ad inseguirmi affinchè gli ripetessi esattamente dove doveva andare. Adesso a me seccava stoppare il cronometro o rallentare per ripetere una cosa già detta, fiato sprecato ho pensato tra me e me…se mi raggiunge glielo ripeto altrimenti ciccia. Adesso io non sono Usain Bolt, ed il mio ritmo mezza in questo momento fa davvero ridere…ma uno scatto secco o un allungo di un tizio che avrà avuto max 5 anni più di me potrà bastare ad affiancarmi almeno?


…ma quanti posti belli potrebbe vedere la gente se fosse solo un po’ più allenata!


martedì 7 maggio 2013

IRON LAKE – CAMPIONATO ITALIANO TRIATHLON MEDIO 2013

“it’s something unpredictable, but in the end it’s right, I hope you have the time of your life”




Bicchiere pieno, tutto pieno!


Prendo tutto così com’è venuto perchè mi sta bene, sono contento, sono sereno. Ho lavorato bene, ho avuto la fortuna di arrivare puntuale al termine di un 3+1 fatto quasi ad hoc, certo non preparavo questa gara ma il periodo è venuto così. Ero pieno di lavori lunghi e di tanti km fatti in aprile quindi non avevo paura di scoppiare, al massimo avrei rallentato…e così è stato. Sono partito rassegnato a prendere secchi d’acqua viste le previsioni, avrei fatto un combinato lontano da casa in quel caso. Invece ogni attimo senza pioggia era uno stimolo per pestare sui pedali ancora più forte. Ho trovato la telefonata del Maestro al mattino della gara, di lì a poco sarei partito quindi ho potuto richiamarlo solo per raccontargli alla fine com’era andata…ma il solo disturbo che si era preso era motivazione per me. Come essere in compagnia di Carlo, compagno di squadra e ironman fortissimo, un talento puro dal quale assimilare ogni parola, gesto o anche solo intenzione o pensiero. Poi il debutto di Mattia ed i “monelli” S1 che avrebbero dovuto consegnarmi 30 minuti di distacco. La coppa di mia figlia fatta con i lego “papà questa è tua, ma devi vincere!”, le belle parole di mia moglie ed il calore delle persone a me più vicine e di chi si è ricordato, anche con una mail, di darmi un po’ di sostegno. Ho anche dormito la notte prima della gara, mi accade solo per sprint e olimpici.




Il bicchiere è pieno, anche se nel nuoto la mia crisi d’ansia è arrivata…brutta, Richi nuotava comodo in scia, due o tre tocchi ai miei piedi, le onde frontali a infastidire e mi devo fermare. Mi giro dietro e c’è un sacco di gente più la nuova batteria che sta per partire e sono in mezzo al lago con le onde e Richi “ non guardare dietro! Andiamo, andiamo!”, gli dico di andare, 10 bracciate a rana in cui respiro e ricostruisco i miei pensieri, penso alla mia muta nuova e riparto. Subdola ansia…so che tornerà, è arrivata quando credevo di essere già in gara quindi mi farò trovare pronto anche la prossima volta! …beh Richi poi l’ho anche superato tra le due boe seguenti.


Altra cosa gradita è stata il garmin che ha fatto cilecca sul multi sport, non sapevo quasi nulla di cosa facevo in bici, tranne la FC di cui non mi curavo minimamente, in discesa io mi cago sotto, là avrei recuperato, tutto il resto invece a spingere i pedali. Purtroppo poi sono riuscito ad impostarlo a “corsa” sull’ultima frazione e quindi un po’ mi sono controllato…ma sono tentatissimo di non metterlo su al prossimo appuntamento.


In definitiva sono contento per il primo pettorale dell’anno, ho rotto il ghiaccio e mi sono divertito. Sull’arrivo mi sono ricordato che la mia squadra stava vincendo il tricolore ed io vincevo la medaglia finisher con il sorriso di un campionato italiano di altissimo livello, così ho potuto avere la coppa che mia figlia aveva fatto per me.

giovedì 7 marzo 2013

mercoledì 6 marzo 2013

Alcune precisazioni su IO ODIO....

Bene mi pare d'obbligo precisare una cosetta riguardo al post precedente, lo capisco dai commenti che mi arrivano sia qui che su FB.
Questa è una cagata per sorridere, goliardica, di cazzeggio puro su alcune cose fastidiose inerenti il mio approccio al triathlon...mi sono dovuto scervellare non poco per raccoglierle in una sorta di listone, perchè il mio redattore di Zona Cambio, StefanoSTRONG, da me vuole il listone oramai....è tipo la mia "rubrica", questo è il terzo che faccio, mi sa che sarà durissima trovarne degli altri...ci lavoreremo sù magari.

Quindi vi pregherei, va tutto ok! Dick Hoyt, come scritto in un altro post, insieme a suo figlio è stata la mia scintilla sull'ironman...io vivo benissimo, da malato, quando piove, quando non posso allenarmi come in questo periodo, quando trovo un cazzone per strada che mi irrita come nel listone lo mando a cagare seduta stante in tutte le lingue e dialetti che conosco (italiano, inglese e sloveno, leccese e triestino) e tutto passa in un attimo!

Ripeto è tutto ok, se non sono riuscito a farvi sorridere questa volta spero di riuscirci la prossima!

Happy life everyone!

martedì 5 marzo 2013

IO ODIO...

Ultimamente si parla tanto di odio, gente che odia altra gente, che odia fare questo o quello, andare qui ovvero là piuttosto che laggiù invece di salire scende e per dispetto invece di dritta la prende storta, scrive una cosa ne pensa un’altra …. insomma masturbazioni cerebrali oltre che quelleeee …. vabbè quelle!


Io che sono un tipo irascibile, testa di caxxo, volta e gabbana e bastardo dentro … beh non sopporto tante cose, ma proprio tante cose. Tant’è che vorrei proprio farmeli sette annetti in Tibet, hai visto mai miglioro!




Quando poi sono nel pieno della “mia” fatica quotidiana, o in prossimità di … per non parlare della gara …. beh il limite di sopportazione raggiunge il minimo esistenziale.


Alcune sono scontate, altre un po’ meno, ma in perfetto stile puffo brontolone li puffo … ehm … ne elenco un po’, quelle che mi vengono in mente




Io odio quando deve piovere


Io odio quando deve nevicare


Io odio quando arriva la bora


Io odio quand’è troppo umido


Io odio quando ci sono gli anticicloni del caxxo con un caldo pazzesco


Io odio quando è bel tempo durante la settimana e diventa brutto sabato e domenica


Io odio la mass start


Io odio l’acqua troppo fredda


Io odio quando all’ultimo minuto rendono vietata la muta quando da un anno ti immagini quella gara con la muta


Io odio il giorno prima della gara che sto aspettando


Io odio la notte prima della gara che sto aspettando


Io odio non riuscire a ingurgitare la colazione che vorrei la mattina dell’ironman


Io odio la muta quando inizio a prendere le botte in acqua, mi fa una costrizione pazzesca


Io odio quelli che ti toccano i piedi nel nuoto, mi mettono ansia


Io odio quelli che nuotano davanti e fanno zig-zag


Io odio quando si appannano gli occhialini


Io odio quando per sbaglio respiro l’acqua clorata


Io odio il tappeto della zona cambio inzuppato di pioggia fredda


Io odio quando non c’è il tappeto in zona cambio


Io odio quando inizia a piovere proprio quando inizia la frazione bici


Io odio le discese quando piove o sta piovendo


Io odio le discese con le curve


Io odio le discese


Io odio quando nelle gare no draft ti trovi lo stupido al centro della strada e lo devi superare, a sinistra invadi l’altra corsia a destra non si potrebbe … in ogni caso rischi di essere ammonito


Io odio la strada con le buche quando hai la borraccia in mezzo alle appendici


Io odio le auto che suonano a chi va in bici


Io odio le auto che superano a 200 kmh chi va in bici passando a 10cm


Io odio quando ai ristori ti danno l’acqua calda, magari frizzante


Io odio dover maneggiare con gli attrezzi sulla bici, di solito smonto bene e rimonto di merda


Io odio quando fa caldissimo e ti cade per sbaglio l’unica borraccia che hai e la macchina dietro la centra in pieno distruggendola


Io odio quando in bici pensi di aver finito la lunga e faticosa salita e uno spettatore ti urla “dai che manca SOLO un chilometro!”


Io odio pensare alla frazione di corsa di un ironman mentre sono a metà o verso la fine di un lungo in bici


Io odio pensare che mi sono iscritto ad un ironman quando nel weekend sta piovendo, nevicando o sono malato


Io odio quando il capo mi chiama 2 minuti prima della pausa pranzo (per me pausa allenamento)


Io odio i colleghi che fanno l’aperitivo 15 minuti prima della mia pausa allenamento


Io odio i colleghi che vedendomi pronto per la pausa allenamento (corsa) mi chiedono perché prendo l’ascensore, soprattutto quelli obesi


Io odio quando corri e trovi quelli che passeggiano in tanti tutti in riga occupando tutto lo spazio che c’è, e tu stai morendo dalla fatica


Io odio quando corri e trovi quello che passeggia e che devia pian piano proprio dal lato dove lo stai superando … poi tu cambi lato e lui anche, sentendoti arrivare


Io odio quando corri e trovi quelli con il cane al guinzaglio lungo 15 metri


Io odio quando corri e trovi quelli con il cane senza guinzaglio


Io odio quando corri e trovi la cacca dei cani non raccolta


Io odio quando puntualmente lo stesso tipo in gara mi chiede superandomi nella corsa se ero un marciatore ed io puntualmente gli rispondo che ho SOLO le gambe a parentesi e che me lo ha già chiesto nelle gare che gli elenco ogni volta (più una)


Io odio accorgermi che la nuova scarpa da corsa è la causa dell’infiammazione che mi fa bestemmiare


Io odio quelli che si presentano alle gare con lenticolare, bici da 8000 euro, atteggiati come pro e veloci come bradipi


Io odio gli age group pieni di spocchia




…forse ce la posso fare!